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“Il Profeta - che Allah conceda in suo favore la preghiera e la salute - diceva tra le due prosternazioni: «Rabb-i-ḡfir lī. Rabb-i-ḡfir lī» (Signore mio, perdonami. Signore mio, perdonami)”
“Il Profeta - che Allah conceda in suo favore la preghiera e la salute - diceva tra le due prosternazioni: «Rabb-i-ḡfir lī. Rabb-i-ḡfir lī» (Signore mio, perdonami. Signore mio, perdonami)”
Si tramanda da Ĥuḏayfah, che Allah Si compiaccia di lui: “Il Profeta - che Allah conceda in suo favore la preghiera e la salute - diceva tra le due prosternazioni: «Rabb-i-ḡfir lī. Rabb-i-ḡfir lī» (Signore mio, perdonami. Signore mio, perdonami)”.
[Autentico (şaĥīĥ)] [Riferito da Àbū Dāwūd, An-Nasāʼƴ, Ibn Mājah e Aĥmad]
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Il Profeta - che Allah conceda in suo favore la preghiera e la salute - soleva dire durante la seduta tra le due prosternazioni: «Rabb-i-ḡfir lī. Rabb-i-ḡfir lī» (Signore mio, perdonami. Signore mio, perdonami), ripetendolo. «Signore mio, perdonami» è una richiesta da parte del servo al suo Signore di espiare le sue colpe e di celare i suoi difetti.فوائد الحديث
La legiferazione di questa supplica tra le due prosternazioni nelle preghiere, sia obbligatorie sia volontarie.
È commendevole ripetere l'espressione: «Signore mio, perdonami», ed è obbligatorio pronunciarla almeno una volta.
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La modalità della preghiera